Un piano editoriale serve per definire quali contenuti pubblicare – e in che forma – in un arco di tempo definito.
Incarna in termini operativi quello che è stato definito a monte nella strategia ed è un po’ una roadmap: batte il ritmo e pianifica le attività da svolgere.
Il PED si costruisce incrociando i contenuti che ci serve produrre per raggiungere i nostri obiettivi con quelli che le persone vogliono.
Di questi tempi se ne parla tanto, tantissimo.
Sappiamo che dobbiamo averne uno per il blog, la pagina Facebook e la newsletter. Sappiamo che ci sono mille mila strumenti per costruirlo e altrettanti per automatizzare la pubblicazione. Sappiamo che deve essere costruito mixando contenuti che svolgono funzioni diverse (informano, divertono, promuovono ecc.)
Ma ci sono tre domande – lo so, banali – che a volte ci dimentichiamo di porci. Tre domande che ogni editore nel senso più tradizionale del termine è costretto a farsi continuamente.
1. I clienti pagherebbero per quel contenuto?
Ogni mattina un editore si sveglia e sa che se non ci sarà nessuno disposto a pagare per i suoi libri / articoli / ebook il suo business fallirà.
Ti sei mai fatto la stessa domanda mentre costruisci il piano editoriale del tuo blog? E della tua pagina Facebook?
Ok, creare qualcosa che qualcuno sia disposto a pagare per leggere è un obiettivo davvero ambizioso, ma questa è una domanda infallibile per valutare il vero valore del piano editoriale.
2. I tuoi contenuti hanno un futuro?
I margini di guadagno più alti per le case editrici provengono da quelli che si chiamano “libri tascabili”: i costi di produzione sono molto più bassi perché lo sforzo maggiore è stato fatto quando il libro è uscito nell’edizione maggiore e quindi nella sua edizione economica può capitalizzare tutto lo sforzo fatto.
I “classici” sono le fondamenta su cui si basa la forza dell’editore.
Lo stesso si può dire di un contenuto online: la sfida sta nel pensarlo come se fosse lì per restare, per continuare ad acquisire valore e vendere, nel tempo.
3. I tuoi contenuti ti rappresentano?
Ciò che sceglie di pubblicare definisce l’identità dell’editore. Ogni contenuto che inserisce nel piano editoriale è una dichiarazione d’intenti. Selezionando un libro e rifiutandosi di pubblicarne un altro l’editore afferma il suo particolare punto di vista, ciò che lo differenzia da tutti gli altri e lo avvicina al lettore.
Anche nella produzione di contenuti per il marketing digitale bisogna partire dalla conoscenza del pubblico per domandarsi in che modo la marca – e perché proprio lei e non un’altra, e questo inciso fa la differenza – può avere qualcosa da dire.

Mi occupo di comunicazione e marketing online per Apogeo Editore. La cosa che so fare meglio è progettare contenuti interessanti per le persone ed efficaci per il business.
Su questo blog condivido quello che imparo mentre cerco di fare meglio il mio lavoro, dal 2006. Senza piano editoriale né programmi né pretese. Vuoi conoscermi meglio?